Olio extravergine d'oliva: una comunicazione ‘fluida’ nella mission aziendale
Quando si affrontano le criticità dell’attuale mercato degli oli EVO, non si può fare a meno di trascurare il concetto di trasparenza aziendale’ verso i propri clienti. Siamo arrivati ad uno stadio tecnologico in cui il vecchio cartellone pubblicitario è diventato una vera e propria dimora virtuale, in cui l’azienda ha il proprio spazio per presentarsi, parlare di sé e fidelizzare i propri ospiti. Il problema reale è quando ci troviamo a che fare con la solita “casalinga che nasconde la polvere sotto il tappeto” e i casi di cronaca legati alla truffa dell’olio extravergine di oliva ne è un solenne esempio.
Niente di meglio che impiantare una fluida comunicazione sull’olio EVO e farla diventare una mission aziendale di prim’ordine. Ogni anno si registrano casi di trasparenza negata al consumatore, come raccontato in molti articoli di cronaca. Il sistema delle contraffazioni è un espediente molto comune nel mercato degli oli extravergine, poiché questo prodotto richiede un lungo e laborioso processo di lavorazione, prima di definirsi come olio EVO di qualità. Risparmiare su materie prime e costi di produzione diventa, dunque, una priorità per alcuni produttori e coltivatori, pena ritrovarsi un olio scadente, ma spacciato per ‘puro’ da una comunicazione falsata.
Comunicare l’olio extravergine d'oliva: abbattere il muro del prezzo
Il patrimonio dell’olivicoltura italiana vanta più di 500 cultivar da cui si producono oli EVO con diverse sfumature di gusto. Dal Nord al Sud d’Italia, la coltivazione degli ulivi ha raggiunto punte di eccellenza nel settore, ma per il consumatore medio il concetto di ‘qualità’ collima ancora con quello di ‘convenienza’. Il problema è che sarebbe folle pensare ad un marketing dell’olio extravergine di oliva legato al prezzo.
Olivicoltori e frantoiani sanno che la purezza di un olio extravergine di oliva è collegato all’alto prezzo della sua lavorazione: abbattere i costi è abbattere la qualità. Per abbattere la qualità e vendere occorre mentire, falsificare le etichette, miscelare i propri oli per risparmiare sul prodotto finito, rinunciare alla qualità del Made in Italy processando olive comunitarie ed è un circolo vizioso che non si arresta. Chiaro il concetto? Cosa fare, allora per instaurare una comunicazione sull’olio extravergine di oliva chiara e vincente?
Comunicare l’olio extravergine di oliva è una lezione di qualità
Una comunicazione aziendale che fa la differenza, abbandona il classico concetto della convenienza per concentrarsi su quello del beneficio. Informare sui benefici del vero olio EVO di qualità è avviare nella mente del consumatore una diversa prospettiva della convenienza: conveniente è ciò che ci fa stare bene.
L’olio extravergine di oliva non è un semplice condimento da cucina, ma molto di più. È, piuttosto, un alimento prezioso da degustare, un ‘grasso buono’ le cui evidenze scientifiche associano al concetto di vita sana. Ricco di sostanze funzionali, come polifenoli antiossidanti e vit. E, le proprietà salutistiche dell’olio EVO hanno trovato applicazione clinica nella cura di patologie cardiovascolari, diabete, ipercolesterolemia, grazie ad un miglior metabolismo cellulare. L’olio extravergine di oliva puro è anche un ottimo emolliente, lenitivo e antinfiammatorio della pelle (per approfondire altri usi alternativi dell’olio Evo su TveGossip.it).
Attirare nella mente del consumatore idee positive sulla qualità dell’olio EVO e scardinare l’abitudine al risparmio su un prodotto eccellente sono il primo passo per avviare una comunicazione aziendale positiva e trasparente. La vera mission delle moderne aziende del settore è una fluida comunicazione sulla qualità del vero extravergine e non una corsa al ribasso dei prezzi, circostanza che si ottiene solo con pratiche poco etiche.